Si apre ufficialmente oggi la procedura per l’assegnazione dei 369.726.206 euro di incentivi del bando Isi 2018. È l’importo più alto stanziato dall’Inail nelle nove edizioni dell’iniziativa, che a partire dal 2010 ha messo complessivamente a disposizione oltre due miliardi a fondo perduto per contribuire alla realizzazione dei progetti delle imprese che scelgono di investire in prevenzione; mentre il 30 Maggio è il termine ultimo per inserire e salvare la propria domanda di accesso al contributo sul portale Inail.
I cinque assi di finanziamento. Al primo asse, in particolare, sono assegnati 182.308.344 euro, suddivisi in 180.308.344 euro per i progetti di investimento e due milioni per i progetti di adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale. Per l’asse 2 sono a disposizione 45 milioni di euro, destinati a sostenere la realizzazione di progetti per la riduzione del rischio da movimentazione manuale dei carichi. Lo stanziamento dell’asse 3, per progetti di bonifica da materiali contenenti amianto, è pari a 97.417.862 euro, mentre per il quarto asse, che in questa edizione del bando Isi riguarda le micro e piccole imprese operanti nei settori della pesca e del tessile, abbigliamento, pelle e calzature, sono disponibili 10 milioni. Gli incentivi dell’asse 5, destinati alle micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione agricola primaria dei prodotti agricoli, sono invece pari a 35 milioni, cinque dei quali riservati agli agricoltori under 40.
 
Uno stanziamento ad hoc per l’adozione di modelli organizzativi. Rispetto all’edizione precedente, la novità principale è rappresentata dall’introduzione del sub-asse di finanziamento da due milioni di euro dedicato ai progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale, con l’obiettivo di aumentare in modo significativo la diffusione di questi interventi di prevenzione. Il bando 2018 ha confermato inoltre la possibilità per gli enti del terzo settore, anche non iscritti al registro delle imprese ma censiti negli albi e registri nazionali, regionali e delle Province autonome, di accedere al secondo asse di finanziamento dedicato ai progetti di riduzione del rischio dovuto alla movimentazione dei carichi.

Per maggiori info non esitate a contattarci.

Cosa rappresentano esattamente i “near miss?

Qualsiasi evento che,  in circostanze diverse, avrebbe potuto causare danni alle persone, ma, solo per condizioni favorevoli e/o casuali, non lo ha prodotto.

Rappresenta, quindi,  un episodio che ha tutto il potenziale per determinare un incidente!

Vi e mai capitato di sentirvi al limite per l’accadimento di un incidente durante lo svolgimento di una specifica attività lavorativa?

Vi è mai successo di pensare “Questa volta mi è andata davvero bene!” oppure dopo una situazione di pericolo e mancato incidente di riflettere e dire “La prossima volta faccio questa attività come si deve“.

La fretta, la poca informazione e formazione, l’idea di pensare “tanto cosa può succedere…” durante lo svolgimento di una fase di lavoro  possono essere causa di un near miss, o in alcuni casi, di vero e propri infortuni.

Cosa si può fare dunque per limitare o  anche azzerare i “near miss”?!

Utilizzare i tuoi e i nostri strumenti di lavoro: FORMAZIONE, INFORMAZIONE, ADDESTRAMENTO.

Per ogni lavoro, grande o piccolo che sia, vige l’obbligo di redigere il POS ed, in alcuni casi, il PIMUS (presenza di ponteggi in cantiere).
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Tracciamento rifiuti, cosa succederà?

Dal primo gennaio 2019 è soppresso il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri). E’ quanto si legge nella bozza del Dl Semplificazioni atteso sul tavolo del prossimo Cdm.  Verranno così aboliti anche i contributi da versare per la costituzione e il funzionamento del Sistri a carico degli operatori iscritti con un contributo annuale. 
I soggetti tenuti alla tracciabilità dei rifiuti compiranno i propri adempimenti attraverso il ricorso a moduli cartacei, compilando i registri di carico e scarico e formulari di identificazione (FIR, MUD) in attesa di un nuovo sistema di tracciabilità. 
Il Sistri è stato uno dei più grandi sprechi nella gestione dei rifiuti speciali – ha affermato in merito il Ministro dell’Ambiente Costa -, un sistema mai entrato effettivamente in funzione, che però ha comportato costi sostenuti dalle imprese coinvolte e dallo Stato che hanno superato i 141 milioni di euro dal 2010 ad oggi.

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Sono aperte le iscrizioni al  corso di formazione per ascensoristi .

L’ascensorista è una figura specializzata in grado di realizzare, sulla base della documentazione tecnica, il montaggio, la manutenzione e la riparazione di impianti elevatori e di tutto ciò che concerne il trasporto verticale. 

Un ascensorista deve:

Conoscere a fondo le parti che costituiscono un ascensore, vale a dire sia quella elettrica che quella meccanica ed idraulica;

  1. Conoscere le tecniche di montaggio, smontaggio e riparazione di ascensori e montacarichi;
  2. Saper leggere ed interpretare disegni e schemi tecnici sia meccanici che elettrici;
  3. Avere familiarità con le problematiche più ricorrenti che si presentano nell’uso quotidiano dell’ascensore;
  4. Conoscere la normativa tecnico-legislativa sugli impianti di sollevamento, quella relativa alla sicurezza, nonché le regole generali di comportamento e sicurezza da parte del Manutentore.

Struttura del Corso

Il corso ha l’obiettivo di formare personale tecnico nel settore ascensorista in grado di qualificarsi  mediante il sostenimento e superamento dell’esame per il patentino previsto dalle norme vigenti, qualora il soggetto interessato si voglia dedicare alla manutenzione, così come previsto dal D.P.R. 23/2017 “Regolamento recante norme per l’attuazione della direttiva 2014/33/UE, relativa agli ascensori ed ai componenti di sicurezza degli ascensori, nonché per l’esercizio degli ascensori” .

Alternativamente il corso consente la formazione di personale tecnico da impiegare immediatamente nel settore montaggio impianti, che non prevede il possesso del patentino.

Il corso ha una durata di 32 ore suddivise in parte teorica e pratica, da svolgersi presso aule e laboratori attrezzati.

Il corso è strutturato secondo due diverse modalità:

  • Full con 4 incontri per una settimana
  • Regular con 8 incontri per 4 settimane

Estratto del Corso

Generalità

  1. La Normativa ascensori:vendita, Marchio e Dichiarazione CE di Conformità
  2. Tipi di ascensori : gli impianti a frizione ed idraulici
  3. Costituzione dei vari tipi di impianti
  4. Installazione  di ascensori e montacarichi
  5. I dispositivi di sicurezza, i componenti di sicurezza
  6. Piattaforme per disabili e monta scale
  7. Cenni di elettrotecnica, meccanica e oleodinamica.

Documentazione

  1. Documentazione tecnica di progetto
  2. Fascicolo o registro dell’ascensore
  3. Manuale di istruzioni d’uso, manutenzione e controlli
  4. Libretto di istruzione dei componenti di sicurezza

Valutazione della conformità

  1. La valutazione della conformità di un ascensore con esami e verifiche  L’esame CE del tipo (all. V del DPR 162/99)
  2. L’esame finale (All. VI del DPR 162/99)
  3. La verifica di un unico prodotto (All. X del DPR 162/99)
  4. La normalizzazione degli ascensori,la norma ISO 4190

Messa in esercizio e verifiche periodiche

  1. Compiti, Responsabilità, Soggetti interessati
  2. Prove ed accertamenti
  3. La documentazione da produrre, verbale di verifica periodica
  4. La manutenzione preventiva e correttiva.

Verifiche straordinarie

  1. La norma UNI 10411-I:2003
  2. Il miglioramento della sicurezza degli ascensori esistenti: la norma UNI EN 81-80
  3. Prove ed accertamenti
  4. La documentazione da produrre, verbale di verifica straordinaria

Per maggiori informazioni non esitate a contattarci.

Buone Feste

I casi di infortunio con le impastatrici

Il primo caso riguarda un infortunio ad un lavoratore addetto alla macchina impastatrice del cemento per preparare l’impasto da inviare ai piani dell’edificio attraverso apposito tubo trasportatore.

La macchina è posizionata all’interno del perimetro del cantiere vicino al silos contenente cemento e breccia. Le azioni che esegue il lavoratore nel compiere la lavorazione prevedono il caricamento del materiale nell’impastatrice mediante un canale di scarico dal silos alla macchina stessa. Il caricamento avviene dopo aver tolto la pressione all’interno della macchina ed aver aperto il coperchio ed aggiunto l’acqua necessaria alla preparazione dell’impasto.

Sotto il coperchio c’è una griglia metallica a protezione degli organi miscelatori in movimento, che ruotano per impastare il cemento.

Il lavoratore, prima di mettere in pressione la macchina per far salire il materiale ai piani, volendo controllare la consistenza dell’impasto con la mano sinistra, va ad alzare la griglia e con la mano destra mentre va a verificarne la consistenza viene a contatto con gli organi miscelatori in movimento, procurandosi l’infortunio (amputazione mano destra).

Come è avvenuto l’infortunio?

È avvenuto in quanto, “una volta sollevata la griglia il lavoratore ha avuto accesso agli organi lavoratori senza che questi arrestassero il proprio movimento. Al fine di accertare la presenza di un dispositivo di sicurezza (interblocco) atto ad interrompere il movimento degli organi lavoratori una volta sollevata la griglia metallica ed all’eventuale causa del suo mancato funzionamento, si è provveduto a porre la macchina sotto sequestro”.

Anche il secondo caso fa riferimento ad un infortunio presso un cantiere edile, in questo caso ubicato all’interno del terminal di un porto.

La ditta “A”, di cui è dipendente l’infortunato, sta eseguendo in regime di subappalto della ditta “B”, lavori di consolidamento di una trave di fondazione in c.a. posta a sostegno di uno dei binari utilizzati per lo scorrimento di una gru a portale per la movimentazione dei containers, mediante l’esecuzione di micropali posti a collegamento con i pali esistenti ubicati immediatamente sotto la trave stessa.

Alle suddette lavorazioni sono addetti due dipendenti, il sig. M. e l’infortunato stesso. Le operazioni di consolidamento consistono nella fase di perforazione della soletta e parte del palo di fondazione mediante la tecnica del carotaggio continuo, che prevede l’asportazione della carota. Successivamente veniva inserito un tubo metallico, posto come armatura del micropalo, all’interno del quale sono iniettati acqua e cemento fino a colmare l’altezza del tubo stesso. Il cemento vien iniettato direttamente all’interno del micropalo tramite utilizzo di impastatrice a pressione munita di tubazione in gomma.

L’infortunato è addetto sia all’impastatrice che alla perforatrice. Il capo cantiere era il sig. M.. Una volta eseguito l’ultimo palo, il M. chiede di pulire la macchina, e si avvicina alla stessa per vedere come fare. A questo punto l’infortunato rimuove la condotta di uscita del calcestruzzo, quindi la griglia di protezione che è fissata con due bulloni fissi, posizionati sugli angoli della stessa, ai quali la griglia si incastra mediante asole. La macchina rimane ancora collegata elettricamente.

Quindi comincia le operazioni di pulizia che comportano l’inserimento delle mani all’interno della macchina per l’eliminazione delle incrostazioni di calcestruzzo. Nel frattempo il M. si sposta verso la perforatrice posizionata a circa 20 metri e dove è posizionato anche il telecomando. Al momento in cui quest’ultimo si è allontana, il R. ha già le mani inserite nell’impastatrice. Dopo di che improvvisamente l’impastatrice si mette in moto trascinando la mano destra e parte del braccio all’interno, a seguito di un avvio accidentale del telecomando causato dal capo-cantiere.

Questi i fattori causali rilevati:

  • “il capo cantiere avvia accidentalmente il telecomando dell’impastatrice”;
  • l’infortunato “metteva il braccio all’interno dell’impastatrice dopo aver eliminato la protezione con macchina alimentata”.

La prevenzione degli infortuni

Per raccogliere alcuni utili spunti per la prevenzione degli infortuni nell’utilizzo delle impastatrici, facciamo riferimento al documento ” La valutazione dei rischi nelle costruzioni edili“, un manuale nato dalla collaborazione tra il Comitato Paritetico Territoriale per la Prevenzione Infortuni, l’Igiene e l’Ambiente di Lavoro di Torino e Provincia e l’INAIL Piemonte.

Nel documento una scheda riporta alcune misure di prevenzione e istruzioni per gli addetti nell’utilizzo della impastatrice:

Prima dell’uso:

  • Verificare l’integrità delle parti elettriche;
  • Verificare la presenza delle protezioni agli organi di trasmissione (pulegge, cinghie);
  • Verificare l’efficienza dell’interruttore di comando e del pulsante di emergenza;
  • Verificare l’efficienza della griglia di protezione dell’organo lavoratore e del dispositivo di blocco del moto per il sollevamento accidentale della stessa;
  • Verificare la presenza della tettoia di protezione del posto di lavoro (dove necessario).

 

Durante l’uso:

  • Non intralciare i passaggi con il cavo di alimentazione;
  • Non manomettere il dispositivo di blocco delle griglie;
  • Non rimuovere il carter di protezione della puleggia”.

 

Dopo l’uso:

  • “Scollegare elettricamente la macchina;
  • Eseguire le operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego della macchina a motore fermo;
  • Curare la pulizia della macchina;
  • Segnalare eventuali guasti”.

  

 

 


Il Bando ISI 2019 ha l’obiettivo di incentivare le imprese a realizzare progetti per il miglioramento documentato delle condizioni di salute e di sicurezza dei lavoratori.
Il contributo è pari al 65% delle spese ammissibili a fondo perduto.
Sono ammesse le spese direttamente necessarie alla realizzazione del progetto, quali opere edili ed acquisto di macchinari, nei limiti della singola tipologia di intervento, oltre le eventuali spese accessorie o strumentali funzionali alla realizzazione dello stesso e indispensabili per la sua completezza, nonché le eventuali spese tecniche.

Cinque gli assi di finanziamento, con differenti destinatari e massimali.

L’invio delle domande sarà online tramite codice identificativo e assegnazione delle risorse in base all’ordine cronologico di arrivo delle richieste.

La compilazione della domanda sarà possibile dall’11 aprile 2019 alle ore 18.00 del 30 maggio 2019Dal 6 giugno download del codice identificativo. Date e orari per l’invio comunicati a partire dal 6 giugno.

Gli elenchi provvisori con domande in posizione utile per ammissibilità o provvisoriamente non ammissibili verranno pubblicati entro 14 giorni dall’invio.

Per maggiori informazioni non esitate a contattarci.

L’evoluzione delle indagini sugli incidenti.

L’investigazione degli eventi è finalizzata a “ricercare le soluzioni a dei problemi al fine di migliorare i livelli prestazionali in termini di sicurezza”. E Reason (1993, 2008) descrive “tre periodi che riguardano i principali focus in termini di sicurezza”. Wilpert e Fahlburg “ne hanno aggiunto un quarto (Dien, 2012):

  • Periodo tecnologico: la fonte dei problemi è la tecnologia;
  • Periodo degli errori umani: la fonte dei problemi è la persona;
  • Periodo socio-tecnologico: la fonte dei problemi è l’interazione tra i subsistemi tecnologici e sociali;
  • Periodo delle relazioni inter-organizzative: la fonte dei problemi è una relazione disfunzionale tra le organizzazioni”.

Reason (2008), nel suo libro Human Contribution, “descrive l’evoluzione nel tempo degli esiti salienti delle investigazioni in relazione agli incidenti occorsi nei vari decenni”.

Tracciato dell’evoluzione delle enfasi poste sulle indagini degli incidenti (Reason, 2008)

Si ricorda che se negli anni ’60, quando si cominciò a porre l’attenzione sul problema dell’errore, “si stimava che il contributo dei problemi legati ai fattori umani nel generare gli incidenti si aggirasse intorno al 20%”, nel 1990 “tale stima si quadruplicò e si assestò intorno all’80%. Ciò non era tanto legato al fatto che le persone erano diventate più fallibili, ma al fatto che il notevole miglioramento dei materiali e delle tecniche ingegneristiche hanno reso i fattori umani più rilevanti rispetto ai guasti tecnici”.

Si segnala poi che negli anni ‘70 “si osservò un numero di incidenti aerei di significativa gravità, il più rilevante dei quali riguardò la collisione tra due Jumbo Jet avvenuta a Tenerife nel 1977: il peggior incidente aereo del mondo. Dopo Chernobyl nel 1986, l’ambito legato ai fattori umani si ampliò, includendo le violazioni procedurali. Negli anni 70, il focus restava incentrato sul ruolo degli operatori di front-line: i piloti, i macchinisti, gli operatori della sala di controllo, e simili. Ma le analisi dettagliate sui fattori che portarono al disastro avvenuto nell’impianto nucleare Three Mile Island nel 1979 misero in luce i fallimenti legati agli aspetti manageriali, manutentivi e sistemici, nonché gli stessi errori commessi nella sala controllo”. E a partire dai primi anni ’80, “divenne evidente che le persone poste in una posizione di front-line non rappresentavano tanto gli attivatori degli eventi avversi, quanto gli eredi di problemi connessi all’ambiente di lavoro e al sistema”.

Se soprattutto grazie ai contributi di Reason è stato coniato il concetto di “evento organizzativo”, più recentemente “ci si sta muovendo verso la presa in carico dei fattori organizzativi. Da un punto di vista punto concettuale, i “fattori organizzativi” coprono la prospettiva socio-tecnologica come pure gli aspetti delle relazioni inter-organizzative”.

I risultati dell’evoluzione descritta sono “cumulativi, non esclusivi (aspetti tecnici, fattori umani e aspetti organizzativi). Nessuno aspetto deve essere ignorato in favore di un altro”.

 

Sono aperte le iscrizioni al corso di formazione per R.L.S. così come previsto dal D.Lgs. 81/08  e s.m.i.

In tutte le aziende, o unità produttive, è eletto o designato il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS). Così recita il D.Lgs. 81/08 all’art 47 comma 2 sancendo in questo modo l’importanza di tale figura nel sistema di prevenzione della sicurezza aziendale.
Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) ha diritto ad una formazione specifica in materia di salute e sicurezza, indicata nell’art. 37 del D. Lgs. 81/08.

Per maggiori informazioni e/o per l’iscrizione al corso è possibile utilizzare uno dei seguenti contatti:

Dott. Antonio De Simone – mob. 347/9179483 oppure mail: info@desimoneconsulting.it