Il Decreto Legislativo 81/2008 che disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, in vigore dal 15 maggio 2008, ha subito nel corso del tempo numerose modifiche ed integrazioni.

In questo articolo proponiamo la nuovissima versione predisposta dal Ministero del Lavoro, comprensiva di note e commenti, con tutte le integrazioni e correzioni introdotte fino ad oggi.

Le novità di maggior rilievo presenti in questa versione sono le seguenti:

  • modificati gli artt. 28 comma 3-bis e 29 comma 3 come previsto dall’art. 13 della Legge 30/10/2014, n. 161, relativi rispettivamente all’oggetto della valutazione dei rischi e alle modalità di effettuazione della valutazione
  • sostituito il decreto dirigenziale del 22 gennaio 2014 con il decreto dirigenziale del 29 settembre 2014 riguardante ilnono elenco dei soggetti abilitati per l’effettuazione delle verifiche periodiche di cui all’art. 71 comma 11
  • inserito il Decreto interministeriale 9 settembre 2014 riguardante i modelli semplificati per la redazione del piano operativo di sicurezza, del piano di sicurezza e di coordinamento e del fascicolo dell’opera nonché del piano di sicurezza sostitutivo
  • inserito il Decreto interministeriale 22 luglio 2014 contenente “Disposizioni che si applicano agli spettacoli musicali, cinematografici e teatrali e alle manifestazioni fieristiche…
  • sostituito il Decreto dirigenziale del 31 marzo 2014 con il Decreto dirigenziale del 21 luglio 2014 riguardante il quarto elenco dei soggetti abilitati ad effettuare i lavori sotto tensione in sistemi di II e III categoria
  • inseriti i nuovi Interpelli sulla sicurezza (dal n. 10 al n. 15 dell’11 luglio 2014, dal n. 16 al n. 23 del 06 ottobre 2014 e dal n. 24 al n. 25 del 4 novembre 2014)
  • eliminato il refuso della lettera f) all’art. 69 comma 1

Con il modello OT24 le aziende che hanno introdotto nella propria organizzazione interventi di miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro chiedono all’Inail l’oscillazione di prevenzione e cioè la riduzione del premio dovuto e versato annualmente all’Istituto.

L’”oscillazione” modificata per il 2014 prevede che “per le imprese che hanno fino a 10 lavoratori all’anno la riduzione è del 30%; per quelle che hanno da 11 a 50 dipendenti è del 23%; per quelle da 51 a 100 18%; da 101 a 200 15%; da 201 a 500 12%; oltre 500 7%”.

Per il 2014, il modello della domanda, da presentarsi entro il febbraio 2015.

Per maggiori informazioni contattateci.

Quaderno sicurezza

L’ opuscolo ha l’obiettivo di fornire ai professionisti e alle aziende del settore edile informazioni dettagliate sull’applicazione delle norme in materia di tutela della salute e sicurezza nei cantieri. Il Quaderno diventa uno strumento operativo finalizzato alla prevenzione degli infortuni e delle malattie da lavoro e quindi a difesa della salute dei lavoratori.

Il quaderno fornisce utili indicazioni su:

  • documentazione da tenere in cantiere
  • come organizzare il cantiere
  • tipologia delle lavorazioni (demolizioni, scavi, lavori in quota, etc.)
  • protezioni individuali e collettive
  • impianti di cantiere

In allegato presentiamo l’utile guida proposta dall’ordine degli ingegneri di Bologna in formato pdf.

 

 

 

Guida_Ruolo_responsabilita_committente

Il bando Fipit Inail finanzierà le piccole e micro imprese operanti nei settori dell’agricoltura, dell’edilizia, dell’estrazione e della lavorazione dei materiali lapidei che intendano realizzare progetti di innovazione tecnologica che mirano al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Il contributo sarà erogato in conto capitale e potrà coprire fino ad un massimo del 65% delle spese al netto dell’Iva, sostenute e documentate per la realizzazione del progetto. La richiesta di contributo non potrà essere inferiore a 1000 euro, e nel rispetto del regime de minimis, non potrà superare i 50mila euro. Per maggiori info contattateci.

I muratori possono essere esposti a numerosi cancerogeni occupazionali, compresa la silice cristallina e l’asbesto. In questo studio è stata analizzata la relazione tra il lavoro di muratore e l’insorgenza di cancro polmonare. I dati provengono dal progetto SYNERGY che riunisce numerosi studi caso-controllo sul tumore polmonare effettuati in diversi paesi, inclusi molti paesi europei (Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Olanda, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Slovacchia, Spagna, Svezia, Ungheria), Canada, Cina (Hong Kong) e Nuova Zelanda. Obiettivo principale è la valutazione di effetti sinergici di cancerogeni occupazionali (amianto, silice cristallina, idrocarburi policiclici aromatici, composti cromo-nickel). L’Italia partecipa con studi effettuati a Torino, a Roma, in Veneto e in Lombardia. Numerosi sottoprogetti sono stati pubblicati o sono in corso. Tra le 15.608 persone che hanno avuto una diagnosi di tumore polmonare e che rappresentano i casi, 695 hanno lavorato sempre come muratori, mentre fra le 18.531 persone del gruppo di controllo i muratori erano 469. Tra gli uomini che hanno sempre svolto il lavoro di muratore la probabilità di sviluppare il tumore polmonare è superiore del 50% rispetto a chi non ha svolto questo tipo di lavoro. Questi dati tengono conto dell’abitudine al fumo, delle differenze tra i diversi centri che hanno condotto lo studio e delle occupazioni precedenti che possono aver comportato esposizione a cancerogeni certi o sospetti. Vi è inoltre una relazione evidente con la durata del lavoro. Il rischio relativo è maggiore per il carcinoma squamoso e il carcinoma a piccole cellule rispetto all’adenocarcinoma. Che cosa aggiunge di nuovo questo studio? Nel corso del loro lavoro, i muratori possono essere esposti a numerosi cancerogeni occupazionali, incluso l’asbesto e la silice cristallina. Quest’ultima, classificata come “cancerogeno certo” per l’uomo nel 1997 dall’Agenzia Internazionale sul Cancro, non è ancora stato oggetto di alcuna classificazione da parte della Comunità Europea. Finora gli studi pubblicati non avevano tenuto conto dell’intera storia lavorativa delle persone e dell’abitudine al fumo e non erano riusciti a stabilire una relazione solida tra il lavoro di muratore e l’insorgenza del tumore al polmone. Questo studio attinge i dati dalla più grande raccolta di studi caso-controllo sul tumore polmonare in cui per ogni persona è presente sia l’intera storia lavorativa sia quella relativa all’abitudine al fumo. Gli autori hanno riscontrato che il rischio di tumore polmonare aumenta in proporzione alla durata del lavoro di muratore. Come sottolinea Dario Consonni, primo autore di questo lavoro “L’associazione è plausibile vista l‘esposizione quotidiana a silice libera cristallina e (saltuaria e limitata ad alcune operazioni) ad amianto. I risultati suggeriscono la necessità di introdurre adeguate misure tecniche per ridurre le esposizioni a polveri di quarzo e di un giusto riconoscimento della natura professionale del tumore polmonare nei muratori (e in altre occupazioni del settore edilizio) da parte degli istituti assicuratori.”

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